Successivamente, la passività per leasing è incrementata per gli interessi e decrementata per i pagamenti effettuati.
Inoltre, la passività per leasing è rimisurata per tenere conto di modifiche ai termini del contratto.
Short term lease e low value assets lease: il Gruppo si avvale dell’esenzione dall’applicazione dell’IFRS 16 per i contratti
di breve durata (inferiore a 12 mesi) e per i contratti in cui il singolo bene locato è di valore esiguo. I pagamenti dei canoni
di tali contratti sono contabilizzati linearmente come costi a conto economico, sulla base dei termini e delle condizioni
del contratto.
Perdite di valore (
Impairment
) delle attività
Il principio IAS 36, in presenza di indicatori, eventi o variazioni di circostanze che facciano presupporre l’esistenza di
perdite durevoli di valore, prevede di sottoporre a test di impairment le attività immateriali e materiali, al fine di assicurare
che non siano iscritte a bilancio attività a un valore superiore rispetto a quello recuperabile.
I marchi e le altre attività immateriali, unitamente alle immobilizzazioni materiali, attività per diritti d’uso e altre attività
non correnti, sono sottoposte a una verifica del valore recuperabile in presenza di indicazioni di possibile perdita di valore.
Una perdita per riduzione di valore (impairment) si verifica e viene contabilizzata quando il valore contabile di un’attività
o unità generatrice di flussi finanziari ecceda il valore recuperabile. Il valore contabile dell’attività viene adeguato al valore
recuperabile e la perdita per riduzione di valore viene rilevata a conto economico.
Il valore recuperabile delle attività corrisponde al maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, e il valore d’uso.
Per la determinazione del valore d’uso, i futuri flussi finanziari stimati sono attualizzati utilizzando un tasso di sconto al
netto delle imposte, che riflette la valutazione corrente di mercato del valore del denaro e dei rischi correlati all’attività
del Gruppo, nonché dei flussi di cassa derivanti dalla dismissione del bene al termine della sua vita utile. Qualora non
fosse possibile stimare per una singola attività un flusso finanziario autonomo, viene individuata l’unità operativa minima
(cash generating unit) alla quale il bene appartiene e a cui è possibile associare futuri flussi di cassa indipendenti.
L’incremento dei tassi di interesse di mercato, che nel corso dell'esercizio ha condizionato il tasso di attualizzazione
utilizzato nel calcolo del valore d'uso di un'attività riducendone il valore recuperabile dell'attività stessa, è da ritenere un
evento straordinario che quindi richiede valutazioni in relazione al rischio che i valori contabili delle attività sopra
menzionate possano aver subito perdite durevoli di valore.
Si precisa, inoltre, che, tenendo anche conto dell’incertezza del contesto di riferimento, la stima del valore d’uso e del
fair value sono stati affidati ad un esperto esterno indipendente.
Pertanto, si è proceduto innanzitutto a effettuare il test di impairment sulle due divisioni del Gruppo: “Pret-a-porter” e
“Pollini”. L’attività del Gruppo si suddivide, infatti, sulla base delle diverse linee di prodotti e marchi che ne compongono
l’offerta, in due segmenti: (i) Prêt-à-porter (CGU «Pret-a-porter»); e (ii) calzature e pelletteria (CGU «Pollini»). La divisione
«Prêt-à-porter», che si compone della realtà aziendale di Aeffe, opera prevalentemente nella creazione, realizzazione e
distribuzione di collezioni di abbigliamento prêt-à-porter di lusso e di collezioni di lingerie, beachwear e loungewear; la
divisione «Pollini», opera prevalentemente nella creazione, produzione e distribuzione di calzature, piccola pelletteria,
borse e accessori coordinati, caratterizzati da materiali esclusivi.
L’impairment test è stato condotto testando in primo luogo la recuperabilità del carrying amount, ovvero del Capitale
Investito Netto, di ciascuna CGU tramite il valore d’uso (value in use), determinato mediante l’attualizzazione dei flussi di
risultato di piano di ciascuna CGU, ovvero applicando la metodologia direttamente richiamata dallo IAS 36: il metodo
finanziario del Discounted Cash Flow, nella formulazione asset side.
I flussi del periodo esplicito sono stati determinati partendo dal reddito operativo (EBIT) di ciascun esercizio 2024 - 2027,
calcolando e sottraendo allo stesso le imposte dirette figurative ad aliquota piena e successivamente sommando i
componenti negativi di reddito che non danno luogo a uscite monetarie, quali ammortamenti e accantonamenti, al fine
di individuare il “flusso finanziario della gestione operativa corrente”, interpretabile come un flusso monetario
“potenziale”; infatti, l’ammontare delle risorse monetarie effettivamente liberate dalla gestione caratteristica corrente
risente della variazione subita nel periodo dagli elementi del patrimonio che sorgono e si estinguono per effetto dei cicli
operativi (crediti commerciali, rimanenze, debiti commerciali, debiti verso il personale, ecc.) – variazioni di Capitale
Circolante Netto (CCN). Il flusso monetario della gestione operativa, infine, è stato determinato tenendo in considerazione
sia i predetti delta CCN sia gli investimenti (al netto dei disinvestimenti) in capitale fisso – c.d. CAPEX – e le variazioni dei
fondi operativi. Per gli anni successivi al 2027, ovvero per gli esercizi successivi al periodo di pianificazione esplicita – e,
quindi, per la stima del Terminal Value –, prudenzialmente si è ritenuto di identificare i flussi di cassa prospetticamente
mediamente producibili dalle due divisioni «Pret-a-porter» e «Pollini» con la media (normalizzata per flussi non ripetibili
e straordinari) degli EBIT degli ultimi due esercizi di pianificazione esplicita (2026 – 2027), opportunamente considerati al
netto delle imposte figurative ad aliquota piena e proiettati in perpetuity. Per il periodo post 2027, è stato inoltre